Nessuno vuole che Apple esegua la scansione dei propri siti Web per la formazione sull’intelligenza artificiale

IN BREVE

Possibilità di blocco Per tre mesi, Mela consente agli editori del sito di indicizzazione dei blocchi dei loro contenuti per la formazione sull’intelligenza artificiale
Rifiuto della maggioranza La maggior parte dei siti Web si rifiuta di addestrare l’intelligenza artificiale di Apple
Motivi del rifiuto Grandi gruppi di stampa e social network impediscono ad Apple di attingere ai loro contenuti
Partenariato Apple unisce le forze con OpenAI per accedere ChatGPT, che ne scalfisce l’immagine
L’intelligenza di Apple Presentazione della suite di funzionalità AI generativa, incluso ChatGPT-4o

Dall’annuncio della possibilità offerta da Apple agli editori di bloccare l’indicizzazione dei propri contenuti per la formazione dell’intelligenza artificiale, un numero crescente di grandi gruppi di stampa e di social network si rifiutano di vedere sfruttati i propri dati. Di fronte a questa pratica, considerata invasiva, molti siti web hanno scelto di proteggere i propri contenuti, palesando così la loro diffidenza nei confronti dei colossi della tecnologia.

Negli ultimi mesi una nuova polemica ha scosso il mondo del web: molti editori di siti rifiutano di consentire ad Apple di utilizzare i loro contenuti per allenare la propria intelligenza artificiale. Mentre Apple collabora con OpenAI e sfrutta sempre più il web aperto per migliorare i suoi modelli di intelligenza artificiale, cresce la resistenza da parte dei principali gruppi mediatici e di altri editori di contenuti, sollevando questioni cruciali sulla privacy e sull’utilizzo dei dati.

La resistenza degli editori della stampa

Per tre mesi, Mela offre agli editori dei siti la possibilità di bloccare l’indicizzazione dei propri contenuti per evitare di addestrare i propri modelli di intelligenza artificiale. Una decisione che è stata ampiamente adottata dai grandi gruppi della stampa, che desiderano tutelare i propri diritti e i propri contenuti. Secondo Wired, diversi editori di giornali hanno già impedito al robot web di Apple di attingere ai loro contenuti per addestrare la sua intelligenza artificiale. La maggior parte dei siti web ha difficoltà ad accettare che le proprie informazioni vengano utilizzate senza il loro consenso.

Controllo rafforzato grazie a nuove funzionalità

Apple ha messo a disposizione editori dei siti una funzionalità che consente di rifiutare l’utilizzo dei loro contenuti per l’addestramento della propria intelligenza artificiale. Sfruttando questa opzione gli editori possono bloccare l’indicizzazione dei propri articoli e di altri contenuti da parte di Apple. Questa funzionalità rappresenta uno strumento essenziale per coloro che desiderano mantenere il controllo sull’utilizzo delle proprie informazioni.

L’impatto dell’alleanza con OpenAI

L’annuncio della collaborazione tra Apple e OpenAI, che ora fornisce l’accesso a ChatGPT all’azienda di Cupertino, ha sollevato diverse critiche. Unendo le forze con OpenAI, Apple sta danneggiando la sua immagine protettiva della privacy. Questa unione consente ad Apple di capitalizzare l’esperienza di OpenAI e migliorare i suoi prodotti basati sull’intelligenza artificiale, sollevando sostanziali preoccupazioni sull’uso dei dati personali delle persone.

Un dettaglio importante da notare è che questa collaborazione rafforza anche l’impressione che, come tutti i giganti dell’intelligenza artificiale, Apple utilizzi il web come un vasto database per addestrare i suoi modelli. Puoi leggere di più su questo argomento in questo articolo da La Nuova Fabbrica.

La risposta dei colossi del web

Come Apple, anche altri giganti della tecnologia sono stati criticati per aver “saccheggiato” il web per addestrare la propria intelligenza artificiale. In un’analisi approfondita, 01net ripercorre i metodi utilizzati da Apple per sfruttare il web aperto. Questa strategia controversa ha spinto molti editori a proteggersi limitando l’accesso ai propri contenuti.

Preoccupazioni sulla privacy

L’utilizzo dell’intelligenza artificiale da parte di Apple continua a sollevare interrogativi sulla protezione dei dati personali. L’azienda, famosa per il suo impegno alla riservatezza, si trova ora nel cuore di un dilemma. Collaborando con OpenAI e sfruttando contenuti non consensuali, Apple si trova ad affrontare una crescente sfiducia da parte di editori e utenti.

Alternative e soluzioni

Per chi vorrebbe evitare l’utilizzo dei propri dati da parte dei colossi del web, le soluzioni esistono. Ad esempio, le seguenti funzionalità video di YouTube LLM privato, un’applicazione alternativa ai modelli linguistici dominanti, che offre funzionalità simili.

D’altro canto, Apple offre anche modelli di intelligenza artificiale open source, come OpenELM, e framework come MLX per ottimizzare le applicazioni di intelligenza artificiale, come spiegato in dettaglio Onopia.

Confronto: rifiuto della scansione del sito web da parte di Apple per la formazione sull’intelligenza artificiale

Attori Posizione nei confronti di Apple
Grandi gruppi di stampa Blocco dell’indicizzazione dei contenuti
Mela Usare il web aperto per addestrare l’intelligenza artificiale
Redattori del sito web Rifiuto di utilizzare i loro contenuti per l’intelligenza artificiale
Collaborazione con OpenAI Apple utilizza ChatGPT per l’intelligenza artificiale generativa
Reti sociali Impedisci ad Apple di accedere ai loro contenuti
Facebook, Instagram Moduli disponibili per rinunciare all’uso delle informazioni
LLM privato Alternativa ai modelli AI di Apple
Quadro MLX Sviluppo per ottimizzare le applicazioni AI
Presentazione dell’intelligenza di Apple Integrazione ChatGPT-4
  • Opzioni disponibili per gli editori:
  • Utilizza le nuove impostazioni per bloccare l’indicizzazione
  • Disattivare l’utilizzo dei propri contenuti da parte di Apple
  • Le motivazioni dietro queste decisioni:
  • Tutela del diritto d’autore
  • Preservare la riservatezza
  • Ridurre lo sfruttamento dei loro contenuti senza autorizzazione
Retour en haut